Ero ad una festa.
Ricordo che appena entrai ebbi subito la sensazione che mi sarei divertita. C’erano molti ragazzi della mia età e solo due erano un po’ più grandi.
Si vedeva subito che non appartenevano a quel gruppo di adolescenti vivaci, perché erano seduti in disparte sul divano e ridevano solo tra loro, senza minimamente farsi coinvolgere da quell’esplosione di ormoni. Dopo un’oretta che ero intenta a ballare e a divertirmi con le mie amiche, notai che uno di quei due ragazzi mi guardava insistentemente.
Indossavo un jeans, scarpe da ginnastica e un top bianco. In quel periodo ero fissata con i piercing, me ne feci uno all’ombelico e amavo l’idea che si notasse. Portavo spesso i capelli legati, li preferivo. Una lunga coda di cavallo bionda, caratterizzava il mio look.
Mi stavo divertendo e forse per la prima volta non pensavo minimamente a sedurre qualcuno, fino a che non incontrai lo sguardo di quel moretto dagli occhi azzurri.
Avevano messo All That She Wants ed io mi ero davvero scatenata in una danza quasi scomposta. Adoravo quel pezzo. Lui mi fissava e così iniziò il gioco.
Se qualcuno mi chiedesse cos’è la seduzione, probabilmente direi che è un gioco di ruoli banalissimo. Oggi ancora di più, ne sono convinta; da donna adulta sono consapevole che per sedurre un uomo ci vuole solo sicurezza e consapevolezza di sé stesse e del proprio essere femmina.
Decisi che era il momento di scuoterlo, così d’accordo con Elena, la mia amica un po’ pazzerella, giocammo ad accarezzarci i fianchi e a ballare in modo sensuale tra noi.
Il moretto stava cominciando a risentire di quel divano, che probabilmente non era più così comodo come un’ora prima. Vedevo che si muoveva, si passava la mano in viso e sembrava quasi sudasse.
Mi allontanai dalla “pista da ballo” e andai nella stanza dei cappotti, fingendo di essere disinteressata. Lui mi seguì. Me lo trovai alle spalle, sorridente e un po’ timido.
“Cercavi il bagno?”
“..ahaha no, cercavo il mio cappotto ma mi sembra difficile trovarlo ora…”
“Perché stai andando via?!”
“No no, volevo i miei fazzolettini …ho il raffreddore”
” Ah ok, seguimi, dovrei averli in camera mia…”
Compresi subito che non era per i fazzolettini che mi portava in camera sua, anche perché stessa io stavo fingendo. Decisi di seguirlo.
Entrammo in stanza e lui fece finta di cercarli, non trovandoli chiaramente. Dall’arredamento della sua stanza da letto, compresi che era il più grande dei tre fratelli. Il festeggiato, il mio amico Paolo era il più piccolo. Nel mentre cercava senza alcun interesse, buttando un occhio qua e là alla camera, mi domandò l’età e tante altre stupidaggini per sentirsi sicuro che fossi interessata a lui. Chiaramente non delusi le sue aspettative, diedi le risposte giuste per metterlo a suo agio.
Poi, mi avvicinai a lui e lo baciai. Confessai che il raffreddore non esisteva, lui fu contento. Mi sbottonò i jeans e fece scivolare la sua mano nelle mie mutandine, massaggiò delicatamente le mie parti intime, mentre ci avvolgevamo in un bacio passionale.
In meno di 5 minuti, chiuse la porta a chiave, spense la luce e ritornò da me. Ero eccitatissima. Mi abbassò i pantaloni, mi baciò i seni e mi disse che avevo proprio un buon sapore e che ne voleva di più.
Mi distese con calma sul letto e mi sfilò le scarpe e tutto il resto, rimasi solo con il top. Mi fece aprire le gambe e disse che lui adorava le parti intime femminili.
Aveva delle labbra carnose e sensuali, che al tocco con la mia vagina, esplosero in pura goduria. Mi baciò le labbra, più volte e con la lingua cominciò a salire in basso e in alto.
Ancora oggi, quando penso a quei 20 minuti, mi eccito. Era una situazione incredibilmente sensuale. Tutti a ballare e a divertirsi e io stesa mezza nuda su di un letto con il fratello più grande del mio compagno di scuola, a provare le gioie del sesso orale. Se oggi ci penso, ero davvero una ragazzina folle.
Il movimento della sua lingua divenne sempre più veloce e determinato in un solo punto e sentivo i suoi mugolii di godimento. Era vero che amava le donne o meglio alcune parti di esse.
In 5 minuti ebbi un orgasmo potentissimo, che poi ho scoperto molto dopo essere una sorta di duplice orgasmo…
Quando venni, lui fece una cosa che mi lasciò sbalordita. Restò li a baciare tutta la mia esplosione di piacere, quasi a volermi lasciare “pulita”.
Il bello di quella sera è che dopo questo fugace incontro sessuale, lui non volle essere contraccambiato. Devo dire che fu davvero strano, perché dopo essermi rivestita mi baciò e mi disse di tornare dalle mie amiche e di stare tranquilla.
Lo feci a dire il vero, tornai tutta sorridente ed Elena, che ci vedeva lungo sempre su tutto, mi disse:
“Il raffreddore è passato Adele?”
Sorrisi e le risposi: “Direi che sono guarita. Balliamo?”.
Ricordo che per il resto della serata ballammo e lui tornò al suo divano e parlare di nuovo con suo fratello e un altro amico, che nel frattempo li aveva raggiunti. Probabilmente l’incontro più strano e assurdo della mia vita.